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Roma, 30 settembre 1998. "Il Giornale ha oggi pubblicato i risultati di una inchiesta che dimostra come la nuova legge sull'obiezione di coscienza consenta di evitare il servizio militare al prezzo di poco più di 4 milioni, patteggiando una pena minima dinanzi al Pretore ed ottenendone la commutazione in sanzione pecuniaria. Ma è davvero così scandaloso che qualcuno voglia sottrarsi - senza peraltro aggirare la legge - al servizio militare obbligatorio, in una situazione nella quale tutti, dai politici ai militari, riconoscono la completa inutilità ai fini della difesa nazionale di un esercito di leva ipertrofico e inefficiente, e già ne preparano in qualche modo il superamento? Non è più molto più scandaloso che ogni anno grazie al marchingegno della leva obbligatoria, e attraverso i canali del servizio civile, lo Stato consegni oltre 50.000 giovani alle associazioni del cosiddetto volontariato e a molti enti pubblici come personale coatto e non retribuito? Questi enti ed associazioni, secondo i nostri calcoli, avrebbero come minimo dovuto spendere nel 1997 oltre 1.100 miliardi di lire per avvalersi dell'opera coatta prestata gratuitamente dagli obiettori. E' un calcolo semplice, e, a grandi linee, corretto: basta moltiplicare il costo mensile lordo di un giovane impiegato al livello più basso e con contratto di formazione lavoro (circa 2,1 milioni) per il numero di giovani che hanno svolto il servizio civile nel 1997 (54.867), per il numero di mesi di servizio (10).
Non sono dunque i 4,5 milioni della 'diserzione patteggiata' assai meno scandalosi degli oltre 1.100 miliardi di cui enti pubblici e privato sociale possono disporre grazie ad una legge che, in nome della "difesa nazionale" trasforma decine di migliaia di persone in lavoratori a costo e paga zero, e quindi in un illegittimo beneficio economico per quanti possono servirsene? Proprio per questa ragione, il Partito Radicale ed il Comitato "Né giusta né utile" hanno promosso la campagna "Leva la leva" per l'abolizione totale della leva obbligatoria militare e civile."