Comunicato Stampa 8 Aprile 1999
Jugoslavia: le organizzazioni contro la leva denunciano la persecuzione dei disertori

"Né giusta né utile", il Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria militare e civile, e la League Against Conscription (HEL) ungherese denunciano ogni forma di coscrizione, ed in particolare quella che sta avvenendo nella Repubblica Federale di Jugoslavia.
Secondo le due associazioni: "In un paese in guerra dove c'è la coscrizione, i civili in età militare sono costretti ad indossare l'uniforme ed a combattere per una causa che non è necessariamente la loro. I cittadini che non intendono combattere contro nessuno sono comunque coinvolti nella guerra a causa della coscrizione. Questa è una delle ragioni per cui chiediamo l'immediata cessazione dell'imposizione della leva. Noi denunciamo tutti gli atti di forzata coscrizione, qualsiasi sia la parte a cometterli, in questo caso l'esercito Jugoslavo, l'UCK, o anche le forze NATO. I cittadini pacifici hanno diritto a tenersi fuori dalle ostilità e fuori dalle forze armate"
L'Esercito Federale Jugoslavo è basato sulla leva. Il servizio militare è obbligatorio per i cittadini di sesso maschile dai 17 ai 60 anni giudicati fisicamente idonei e comprende un anno di leva (per i ragazzi dai 18 ai 27 anni) e il successivo inserimento nelle liste di riserva. Il servizio civile è di durata doppia rispetto a quello militare. I disertori in tempo di pace vengono processati da una Corte Militare ed è possibile ricorrere in appello alla Corte Suprema Militare. La pena massima prevista è di 10 anni di reclusione o di 15 anni se il reato contestato è la diserzione e l'accusato è fuggito all'estero. Infatti durante la guerra nella ex Jugoslavia, migliaia di ragazzi in età militare, soprattutto albanesi del Kosovo, hanno disertato e sono fuggiti all'estero. Con l'amnistia del 1996 sono stati graziati almeno 12.500 disertori per il periodo precedente al 14 dicembre 1995. (Cfr. Amnesty International, Il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare in Europa). Nel 1998, con l'aggravarsi della crisi in Kosovo, migliaia di coscritti sono stati mandati nella caserme in Kosovo, ed usati per operazioni di repressione contro gli albanesi. Fra di essi vi erano molti coscritti ungheresi, richiamati dalle caserme in Vojvodina. Secondo documenti del Consiglio Europeo (European Contracts, ETS No. 157., sect. 16.), la coscrizione aumenta i pericoli per le minoranze nazionali. Stando a fonti NATO, l'esercito jugoslavo ha "circa 85.000 uomini di truppa, in maggioranza coscritti poso addestrati, e circa 200.000 riservisti. Sembra che il morale sia basso e che il richiamo dei riservisti alle armi sia problematico, con centinaia di riservisti in protesta in molte città del Sud, e con il Montenegro che lavora attivamente contro la mobilitazione. In alcune zone si è presentato soltanto un riservista su 10".
Il 24 marzo infatti, il governo jugoslavo ha dichiarato lo stato di guerra. Secondo l'agenzia jugoslava Tanjug la dichiarazione ufficiale del Presidente Milutinovic diceva: "Tutti i procedimenti legali contro persone accusate di attività illegali sono sospesi, se essi sono richiamati alle armi" L'esperto legale Prof. Kosta Cavoski, intervistato dalla Radio indipendente B-92, ha detto che mentre la dichiarazione di imminente pericolo serve a concentrare il potere esecutivo, lo stato di guerra permette la limitazione delle libertà fondamentali. Secondo George Jahn, della Associated Press, a Belgrado "dopo che le autorità serbe hanno dichiarato lo stato di guerra e la mobilitazione generale, molti uomini in età militare sono fuggiti dalle proprie case per evitare l'arruolamento forzato".
Secondo il giornale canadese "The Globe and Mail" il vice primo ministro serbo Vojislav Seselj ha detto al parlamento serbo:
"Non ci sarà pietà per i disertori e per coloro che diffondo il panico o false notizie, o verso coloro che attenteranno in qualsivoglia modo al potere difensivo del paese. Non ci saranno cedimenti .... Ognuno deve dare il massimo contributo, ognuno deve rispondere alla chiamata alle armi". "Il trattamento brutale dei disertori non è purtroppo una caratteristica soltanto della Jugoslavia" - hanno affermato le due organizzazioni abolizioniste.
"Noi chiediamo ai governi, alle istituzioni e ai cittadini europei, così come agli organismi delle Nazioni Unite, di dichiarare il diritto a rimanere fuori dalla guerra, fuori dalla violenza armata, e di dichiarare il diritto all'obiezione di coscienza come un diritto basilare di ogni essere umano. Porre fine al sistema della coscrizione in Europa potrebbe essere il primo passo pratico per prevenire in conflitti. Per questo chiediamo ai governi di interrompere immediatamente la coscrizione e di fare tutto quanto in loro potere per mettere fuori legge questa pratica barbarica contraria a qualsiasi libertà fondamentale. Quello che chiediamo è il diritto ad un'esistenza sicura per tutti i cittadini che amano la pace".

«Né giusta né utile - Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria militare e civile»
http://abolisci-leva.freeweb.org
Hungarian League Against Conscription (HEL)
Hungarian League Against Conscription (HEL)
http://www.c3.hu/~farkashe/hel/english.htm