![]() |
![]() |
![]() |
"Né giusta né utile", il Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria
militare e civile, e la League Against Conscription (HEL) ungherese
denunciano ogni forma di coscrizione, ed in particolare quella che sta
avvenendo nella Repubblica Federale di Jugoslavia.
Secondo le due associazioni: "In un paese in guerra dove c'è la
coscrizione, i civili in età militare sono costretti ad indossare
l'uniforme ed a combattere per una causa che non è necessariamente la loro.
I cittadini che non intendono combattere contro nessuno sono comunque
coinvolti nella guerra a causa della coscrizione. Questa è una delle
ragioni per cui chiediamo l'immediata cessazione dell'imposizione della
leva. Noi denunciamo tutti gli atti di forzata coscrizione, qualsiasi sia
la parte a cometterli, in questo caso l'esercito Jugoslavo, l'UCK, o anche
le forze NATO. I cittadini pacifici hanno diritto a tenersi fuori dalle
ostilità e fuori dalle forze armate"
L'Esercito Federale Jugoslavo è basato sulla leva. Il servizio militare è
obbligatorio per i cittadini di sesso maschile dai 17 ai 60 anni giudicati
fisicamente idonei e comprende un anno di leva (per i ragazzi dai 18 ai 27
anni) e il successivo inserimento nelle liste di riserva. Il servizio
civile è di durata doppia rispetto a quello militare. I disertori in tempo
di pace vengono processati da una Corte Militare ed è possibile ricorrere
in appello alla Corte Suprema Militare. La pena massima prevista è di 10
anni di reclusione o di 15 anni se il reato contestato è la diserzione e
l'accusato è fuggito all'estero. Infatti durante la guerra nella ex
Jugoslavia, migliaia di ragazzi in età militare, soprattutto albanesi del
Kosovo, hanno disertato e sono fuggiti all'estero. Con l'amnistia del 1996
sono stati graziati almeno 12.500 disertori per il periodo precedente al 14
dicembre 1995. (Cfr. Amnesty International, Il diritto all'obiezione di
coscienza al servizio militare in Europa).
Nel 1998, con l'aggravarsi della crisi in Kosovo, migliaia di coscritti
sono stati mandati nella caserme in Kosovo, ed usati per operazioni di
repressione contro gli albanesi. Fra di essi vi erano molti coscritti
ungheresi, richiamati dalle caserme in Vojvodina. Secondo documenti del
Consiglio Europeo (European Contracts, ETS No. 157., sect. 16.), la
coscrizione aumenta i pericoli per le minoranze nazionali.
Stando a fonti NATO, l'esercito jugoslavo ha "circa 85.000 uomini di
truppa, in maggioranza coscritti poso addestrati, e circa 200.000
riservisti. Sembra che il morale sia basso e che il richiamo dei riservisti
alle armi sia problematico, con centinaia di riservisti in protesta in
molte città del Sud, e con il Montenegro che lavora attivamente contro la
mobilitazione. In alcune zone si è presentato soltanto un riservista su
10".
Il 24 marzo infatti, il governo jugoslavo ha dichiarato lo stato di guerra.
Secondo l'agenzia jugoslava Tanjug la dichiarazione ufficiale del
Presidente Milutinovic diceva: "Tutti i procedimenti legali contro persone
accusate di attività illegali sono sospesi, se essi sono richiamati alle
armi" L'esperto legale Prof. Kosta Cavoski, intervistato dalla Radio
indipendente B-92, ha detto che mentre la dichiarazione di imminente
pericolo serve a concentrare il potere esecutivo, lo stato di guerra
permette la limitazione delle libertà fondamentali. Secondo George Jahn,
della Associated Press, a Belgrado "dopo che le autorità serbe hanno
dichiarato lo stato di guerra e la mobilitazione generale, molti uomini in
età militare sono fuggiti dalle proprie case per evitare l'arruolamento
forzato".
Secondo il giornale canadese "The Globe and Mail" il vice primo ministro
serbo Vojislav Seselj ha detto al parlamento serbo:
"Non ci sarà pietà per i disertori e per coloro che diffondo il panico o
false notizie, o verso coloro che attenteranno in qualsivoglia modo al
potere difensivo del paese. Non ci saranno cedimenti .... Ognuno deve dare
il massimo contributo, ognuno deve rispondere alla chiamata alle armi".
"Il trattamento brutale dei disertori non è purtroppo una caratteristica
soltanto della Jugoslavia" - hanno affermato le due organizzazioni
abolizioniste.
"Noi chiediamo ai governi, alle istituzioni e ai cittadini europei, così
come agli organismi delle Nazioni Unite, di dichiarare il diritto a
rimanere fuori dalla guerra, fuori dalla violenza armata, e di dichiarare
il diritto all'obiezione di coscienza come un diritto basilare di ogni
essere umano. Porre fine al sistema della coscrizione in Europa potrebbe
essere il primo passo pratico per prevenire in conflitti. Per questo
chiediamo ai governi di interrompere immediatamente la coscrizione e di
fare tutto quanto in loro potere per mettere fuori legge questa pratica
barbarica contraria a qualsiasi libertà fondamentale. Quello che chiediamo
è il diritto ad un'esistenza sicura per tutti i cittadini che amano la
pace".
«Né giusta né utile - Comitato per l'abolizione della leva obbligatoria
militare e civile»
http://abolisci-leva.freeweb.org
Hungarian League Against Conscription (HEL)
Hungarian League Against Conscription (HEL)
http://www.c3.hu/~farkashe/hel/english.htm